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Chi Siamo


Sacchettificio Mantucci: buste e non solo.

Una realtà in continua crescita.

Il Sacchettificio Mantucci nasce nel 1968  da un’idea imprenditoriale di Vincenzo Mantucci, il quale – dopo un periodo trascorso all’estero a lavorare come manovale edile insieme ai fratelli Bernardino e Emiliano – decise di dare inizio all’avventura acquistando una machina sacchettatrice da una piccola azienda cartotecnica in chiusura.

I primi tempi furono difficili, perchè il mercato era dominato da tante piccole cartiere integrate a valle con dei sacchettifici: ma quello che inizialmente era un punto di debolezza divenne con il mutare del mercato un punto di forza, poiché i negozianti tentava a non chiedere più prodotti generici, ma personalizzati.

Mentre a metà degli anni ’70 i sacchettifici integrati andavano chiudendo, aziende più snelle e flessibili come il Sacchettificio Mantucci si facevano dunque strada, puntando su piccoli lotti di produzione personalizzati con il logo del negozio, del bar o dell’alimentari, che poi utilizzavano il prodotto finito. Negli anni ’70 e ’80 il Sacchettificio Mantucci si distinse per lungimiranza, puntando sui grossisti più dinamici, pronti a cavalcare l’onda nuova della personalizzazione della produzione.

L’azienda comunque sempre stata molto attenta alle tendenze del proprio mercato di riferimento: negli anni ’70 fu una delle prime ad iniziare la produzione stampata, e negli anni ’80 fu tra le innovatrici del mercato delle carte da banco con la produzione della carta accoppiata con polipropilene, un sostituto della carta politenata prodotta in cartiera; negli anni ’90, infine,  iniziò a stampare anche carte speciali, come carte in alluminio o carte in politilene trattate a corona. In questo primo quinquennio del Duemila, l’azienda ha poi investito nelle nuove tecnologie di stampa slive, che consentono economie nel set-up e migliorano le rese di stampa. Il settore cartotecnico dei sacchetti e delle carte da banco e uno degli molti settori maturi in cui le aziende italiane eccellano: ma tale “maturità” non comporta necessariamente che le aziende debbano essere vecchie!

Il Sacchettificio Mantucci ha sempre puntato sui giovani, ritenendo il loro entusiasmo e dinamismo un fattore imprescindibile: nell’azienda lavorano due laureati e molti diplomati, anche nei settori produttivi, mentre l’età media delle maestranze non supera i trenta anni, coniugando l’esperienza con l’entusiasmo, la tradizione col futuro. L’azienda è cresciuta in molti aspetti: non solo nei fatturati, passati da pochi milioni di lire dei primi anni settanta ai quasi otto milioni di euro nel 2005, ma anche nel personale – ormai superiore a quaranta unità – e nel parco macchine: alla prima sacchettatrice, tuttora funzionante, si sono aggiunte 18 sacchettatrici, 5 accoppiatori e 3 tagliatori in linea.

Il Sacchettificio Mantucci eccelle in molti prodotti: sacchetti per il pane e per gli alimenti come carte per l’imballo. Molti dei prodotti per l’imballaggio che si trovano sui banchi della gastronomia delle principali catene della grande distribuzione sono prodotti e stampati dal Sacchettificio: la carta che avvolge gli effettati e il sacchetto di carta che li contiene, così come la carta pelleaglio che avvolge e abbellisce i pacchetti delle migliori pasticcerie e pizzerie, o molte carte veline per le scarpe dei marchi più prestigiosi. In 35 anni la produzione dell’azienda è cresciuta in modo esponenziale: oggi trasforma infatti quasi duecento quintali di carta al giorno, grazie all’opera di quaranta dipendenti che si sono aggiunti a quell’unica signora con cui la produzione ebbe inizio. E insieme al Sacchettificio è cresciuto il territorio che lo circonda, diventato una delle aree umbre più densamente popolate di PMI: i buoni rapporti con altre aziende cartotecniche del comprensorio – a cui l’azienda fornisce o da cui compra materie prime – lo confermano, evitando guerre selvagge sui prezzi o comportamenti da oligopolio.

Il Sacchettificio Mantucci ha sempre mirato all’eccellenza nel servizio al cliente, a stampe di qualità migliori, consegne frequenti e puntuali, attenzione ai bisogni del cliente stesso: aspetti che hanno favorito l’insorgere con quest’ultimo di rapporti duraturi di collaborazione, motivo per cui il tur nover del parco clienti è piuttosto basso, con soggetti che si servono dall’azienda da trentacinque anni. Dopo i sacchettifici integrati e il boom della personalizzazione, tocca ora alla sfida europea: con l’unione monetaria è venuto meno il rischio di cambio, aprendo un mercato vastissimo ma denso di problematiche, come i trasporti e le conseguenti difficoltà di fidelizzazione della clientela e di un adeguato livello di servizi. Nuovi mercati significano nuovi competitori, nuovi approcci e nuove esigenze, ma dietro ogni rischio si cela un’opportunità: l’azienda serve infatti già da molti anni alcuni importanti clienti stranieri, penetrando sempre più altri mercati nel nord e nel sud dell’Europa. Rientra quindi fra i suoi obiettivi a medio termine quello di rafforzare la propria posizione sull’estero, sia per i prodotti dove è leader da molti anni sia per quelli che ha aggiunto e sta aggiungendo alle sue produzioni. Fra i suddetti obiettivi, Mantucci coltiva inoltre quello di incrementare la propria quota nella GDO, stipulando accordi di cooperazione con altre aziende complementari per migliorare la copertura sul territorio nazionale e fornendo un servizio logistico il più efficiente possibile.

Progetti e investimenti a breve termine sono infine diretti verso la produzione dei sacchi a grande capienza, mercato in rapida espansione in Italia e molto diffuso all’estero.